Dal 1336 l’Università di Camerino è un punto di riferimento per l’Appennino maceratese. Con quasi sette secoli di storia alle spalle, oggi l’ateneo si rinnova puntando su innovazione, radicamento e comunicazione. A raccontarlo è il rettore Graziano Leoni, che illustra i progetti in corso e le sfide future.
“Il legame tra Unicam e il territorio è antico e profondo – spiega Leoni – La nostra università è nata quasi 700 anni fa ed è sempre stata una risorsa per la comunità: un motore di cultura e innovazione. Le aziende che vogliono crescere sanno di poter contare su di noi per sviluppare nuove competenze e conoscenze”.
Comunicare per esistere
Per Unicam la comunicazione è strategica. “Essere visibili, oggi, è fondamentale – continua Leoni –. La nostra area comunicazione e public engagement è molto attiva, soprattutto nella divulgazione scientifica”. Tra i progetti di punta: il Tg Unicam, il podcast della radio web, la rubrica “Scienza e lode” e il format “Viceversa”, ideato con il prof. Claudio Pettinari, per raccontare in modo semplice il valore della ricerca. “Questa iniziativa – aggiunge – ha dato vita anche a eventi come ‘La scienza in festa’, ‘Fosforo’ a Senigallia e ‘Sharper’”.
In parallelo, l’ateneo ha attivato un master in comunicazione scientifica e un corso di perfezionamento in collaborazione con l’Ordine dei giornalisti delle Marche.
Leoni sottolinea il ruolo centrale del giornalismo di prossimità: “È essenziale, è il futuro della comunicazione. Le notizie locali alimentano quelle nazionali e permettono di far conoscere più da vicino ciò che facciamo, anche a livello internazionale”.
Studenti in crescita e offerta in espansione
Unicam conta circa 9.000 studenti, distribuiti su cinque scuole – Farmacia, Bioscienze, Giurisprudenza, Scienze e tecnologie, Architettura e design – con 32 corsi di laurea e 310 tra docenti e ricercatori. “Quest’anno – dice Leoni – le immatricolazioni sono aumentate del 10%, da 2.000 a 2.200, anche grazie ai corsi in double degree con atenei stranieri”.
Tra i nuovi progetti didattici, un corso di laurea magistrale in Scienza e innovazione del cibo, pensato per rispondere alle esigenze della filiera agroalimentare locale. Continua anche lo sviluppo di Edunext, il progetto di innovazione digitale con laboratori pensati per studenti-lavoratori.
Entro il 2026 sarà operativo un nuovo laboratorio per la ricerca sulla ricostruzione post-sisma, finanziato dal Piano Nazionale Complementare. Nel frattempo, l’ateneo si prepara a inaugurare nuovi spazi per fisica, chimica e scienze gastronomiche, nell’ex Dipartimento di Chimica, ristrutturato con fondi regionali.
Anche l’intelligenza artificiale entra nei programmi di studio: “Ogni corso può essere arricchito da competenze IA – afferma il rettore – Abbiamo già un indirizzo specifico in Computer Science e stiamo sperimentando l’uso dell’IA nel metaverso con Informatica per la comunicazione digitale”.
Unicam è anche protagonista della ricostruzione post-terremoto. “Il nuovo rettorato è stato il primo edificio completato, inaugurato a gennaio 2024 – spiega Leoni – La Foresteria è terminata, il complesso San Domenico con il polo museale è al 70%, mentre il cantiere del Granelli è in fase avanzata”.
Proseguono i lavori anche al Collegio Fazzini, dove sarà sperimentata una tecnica innovativa con dissipatori sismici e torri esterne. Per Palazzo Ducale è appena stato chiuso il bando di gara, con i lavori previsti da settembre. A breve partiranno anche i bandi per Palazzo Battibocca, mentre si avviano alla conclusione i lavori del complesso di Santa Caterina, che ospiterà biblioteca, scuole di dottorato e master.