L’AD Gian Maria Mossa lo ha ribadito commentando i risultati al 30 settembre che ha registrato Banca Generali: “Siamo concentrati al raggiungimento dei target triennali, con solidità patrimoniale, remunerazione degli azionisti e crescita sostenibile degli utili ricorrenti come elementi fondanti della nostra strategia”. E l’efficacia si riflette anche nei numeri relativi alla performance dei primi nove mesi dell’anno: utile netto a 255,1 milioni di euro (+64%), margine d’interesse per 228,1 milioni (+160%) e costi operativi ‘core’ pari a 174,4 milioni (+6%). “Ci proiettano verso un anno di forte crescita nonostante la grande volatilità ed il rallentamento della congiuntura”, ha sottolineato l’AD evidenziando in particolare “l’aumento a doppia cifra nei patrimoni dei nostri clienti grazie alla spinta dalla raccolta che riflette il gran lavoro dei consulenti, sempre più apprezzati nei servizi a maggiore valore aggiunto come l’advisory e le gestioni di portafoglio”.
In merito, l’AD Gian Maria Mossa ha rilevato come “stiamo iniziando ad assistere ai primi segnali di normalizzazione nel comportamento dei clienti nel percorso di diversificazione, con le prime evidenze di novembre che ci fanno guardare con fiducia ai prossimi mesi”. Nei numeri registrati da Banca Generali nei primi nove mesi dell’anno è possibile constatare inoltre anche l’accelerazione sui “progetti trasformativi della nostra azienda”: l’ottenimento della licenza in Svizzera, la trasformazione verso una data driven bank e il lancio del profilo dei “Sustainable Advisor” sono alcuni di quelli menzionati dall’AD in quanto “rafforzano la nostra proposizione commerciale ed il vantaggio competitivo” unitamente al “costante lavoro di innovazione nell’ambito dei servizi e prodotti” che contraddistingue da anni la crescita di Banca Generali.
Parlando nella call con la comunità finanziaria relativa alla presentazione dei risultati, l’AD Gian Maria Mossa ha confermato che la strategia sulla capital allocation non è cambiata: “La nostra priorità numero uno rimane la distribuzione di dividendi, pur garantendo la solidità della banca. La remunerazione degli azionisti è uno dei pilastri del piano e intendiamo rispettarla”.
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