È a LinkedIn che Alessandro Benetton ultimamente ha affidato alcune sue riflessioni, legate alla sfera professionale, all’imprenditorialità ma anche più in generale al mondo di oggi che avanza rapidamente, grazie anche allo sviluppo tecnologico, modificando le nostre abitudini. In uno dei post più recenti, ad esempio, invita i suoi lettori a riflettere proprio su come la tecnologia influisca sulle nostre vite. E in particolare se, quanto e come altera la nostra percezione delle cose, spingendoci inconsciamente “a essere meno pazienti e disciplinati nella conduzione della vita”.
Basti pensare a come oggi sia facile cercare una risposta immediata ai nostri bisogni: “Possiamo effettuare acquisti online e ricevere i prodotti in tempi rapidi, anzi rapidissimi. Possiamo consumare prodotti audio e video ogni volta che vogliamo, avendo sempre tutto a portata di clic. La tecnologia ha indubbiamente accelerato questo processo”. Quello che si chiede Alessandro Benetton è quanto questo abbia portato a cercare quella “gratificazione istantanea”, quel “volere tutto e subito” che siamo portati a inseguire.
“Il business e lo sport mi hanno invece insegnato che di istantaneo non esiste nulla, o comunque che per ottenere risultati di lungo termine servono disciplina e costanza”, scrive nel post. “È importante godersi anche il viaggio, ovviamente, oltre ai risultati. Ma le cose belle nella vita, i veri traguardi, richiedono impegno e hanno il loro tempo. In ufficio come in allenamento, al lavoro come tra le onde”: in quest’ottica invece social media, notifiche costanti e l’accesso immediato a una quantità infinita di informazioni possono distoglierci dal nostro focus e danneggiare la produttività.
“Penso sia dunque importante stabilire limiti e adottare una mentalità critica nell’uso della tecnologia, in modo da poterne trarre vantaggio senza esserne dipendenti”, spiega Alessandro Benetton augurando infine ai suoi followers di “apprezzare il valore di rallentare, di resistere alle tentazioni della gratificazione istantanea”.