Un semplice prelievo di sangue, da effettuare nei giorni successivi a un evento ischemico, potrebbe anticipare la risposta del paziente alle terapie: in questo modo, come emerge da uno studio condotto dai ricercatori del Laboratorio di Nanomedicina di ICS Maugeri S.p.A. di Pavia, è possibile personalizzare il percorso di riabilitazione. I risultati sono stati presentati lo scorso giugno in occasione della conferenza Bio-Sensing Technology di Sitges in Spagna, evento internazionale organizzato per la condivisione delle più recenti ricerche nell’ambito dei biosensori, dell’health-tech e delle nuove tecnologie di diagnostica point-of-care.
Lo studio ha coinvolto 55 pazienti arruolati entro 24 ore dall’esordio dei sintomi ischemici: i campioni ematici sono stati raccolti nella fase acuta, dopo 7 giorni, dopo 30 giorni e a 3 mesi dall’inizio delle prime manifestazioni cliniche. I risultati ottenuti sulla quantificazione dei biomarcatori di danno cerebrale hanno portato la dottoressa Marta Truffi ad essere premiata con un Award per Outstanding Rapid Communication: “Una gioia inattesa, un premio che considero assegnato a tutto il nostro gruppo e che ci spinge a proseguire con sempre maggiore determinazione”. Il riconoscimento assume ancor più valore se si considera il contesto in cui il lavoro è stato condotto, come ha spiegato la dottoressa: “La pandemia ha rallentato il nostro lavoro. Abbiamo faticato tanto a causa degli accessi contingentati nei reparti e per la difficoltà in epoca Covid-19 dei follow-up, ma siamo andati avanti con convinzione”.
I risultati presentati in occasione della conferenza derivano dall’utilizzo di una tecnologia digitale ultrasensibile chiamata Single Molecule Array (Simoa): disponibile presso il Laboratorio di Nanomedicina di ICS Maugeri S.p.A., serve a rilevare biomarcatori in campioni ematici di pazienti reclutati all’interno di un protocollo clinico coordinato da Irccs Maugeri, in collaborazione con il Policlinico San Matteo e l’Irccs Mondino di Pavia. Nell’ambito dello studio sono inoltre stati coinvolti anche il Laboratorio di ricerca sulle Malattie neurodegenerative e le Unità di Neuroriabilitazione Maugeri. “Questa ricerca, che guarda al danno e al recupero da ictus potrebbe avere risvolti molto importanti per personalizzare la cura dei pazienti e consentire loro cure appropriate e il migliore recupero” ha spiegato la dottoressa di ICS Maugeri S.p.A. annunciando che “siamo pronti a lavorare su un terzo biomarcatore per rafforzare il livello di previsione e prolungarlo a 6 mesi dall’evento ischemico”.