L’intersezione tra discipline, culture e contesti nel nuovo libro di Andrea Prencipe

La complessa società moderna richiede di reinterpretare la realtà in modo originale, reinquadrando i contesti e ridefinendo i problemi. Per fare ciò è però necessario ricorrere al coordinamento di prospettive disciplinari diverse, quindi ad un’intersezione delle discipline. Il Rettore dell’Università Luiss Guido Carli, Andrea Prencipe, ha curato un libro di recente pubblicazione presso la Luiss University Press, incentrato proprio sulla questione dell’interdisciplinarità. L’opera, intitolata “Intersezioni – Nuove prospettive per interpretare il reale”, raccoglie un insieme di scritti dedicati al tema delle intersezioni tra discipline. “Intersezioni” è infatti anche il nome dato al ciclo di incontri organizzato dal Rettore, nei quali sono state trattate tematiche attuali insieme a professionisti appartenenti ad ambiti differenti, con lo scopo di provare a decifrare il difficile momento storico.
“L’idea – ha spiegato Andrea Prencipe – era di mettere a confronto e far dialogare rappresentanti e personalità di mondi diversi, per fornire un contributo alla comprensione di questioni di attualità e rilevanza attraverso idee concrete e “agibili”, cioè capaci di avere un impatto sulla realtà, oltre le comunità scientifiche di riferimento”. Tra i diversi temi trattati rientra il dibattito sul ruolo delle donne e sulla loro leadership. Secondo il Rettore, la leadership femminile, e la presenza femminile in generale, “è importante perché offre diversità di prospettive e angolature differenti”, un aspetto da non sottovalutare, soprattutto considerando che, come viene sottolineato, “la diversità è ricchezza per definizione”. Un altro tema attuale di cui si è occupato Andrea Prencipe nel suo libro riguarda invece l’identità. Il Rettore afferma che esistono delle identità cosmopolite, le quali dovrebbero essere intese come identità che seppur nate in seno a una cultura sono aperte ad essere influenzate da altre culture. Quello che suggerisce è che “noi possiamo e dobbiamo essere radicati in una determinata cultura, però dobbiamo essere aperti, grazie a queste intersezioni culturali, e quindi esposti ad altre culture, per saperle accettare e per saper valorizzare la nostra”.
saperle accettare e per saper valorizzare la nostra”
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