L’emendamento firmato dal Deputato di Fratelli d’Italia Silvio Giovine, inserito nel DL Concorrenza, ha avuto come obiettivo quello di regolare le commissioni che gli emittenti dei buoni pasto possono chiedere agli esercenti. Il tetto massimo delle commissioni per i buoni pasto usati dai dipendenti di aziende private è stato fissato al 5%, con lo scopo di equiparare le commissioni sui ticket tra pubblico e privato. Questo provvedimento era atteso da oltre 170mila attività di ristorazione e imprese che accettano voucher, al momento gravate da commissioni fino al 20%.
La Vicepresidente del Gruppo Pellegrini Valentina Pellegrini ha affermato che “andranno necessariamente rinegoziate le condizioni e la percentuale di sconto verso i clienti con una fornitura di buoni pasto in essere”. Infatti, l’emendamento ha introdotto un periodo transitorio di 12 mesi, all’interno del quale gli operatori potranno adeguare i contratti esistenti alle nuove regole. Aldo Cursano, Vicepresidente Vicario di Fipe-Confcommercio, invece ha dichiarato: “Con questo emendamento si dà maggiore valore al servizio sostitutivo di mensa sottraendolo dalla speculazione delle logiche commerciali”. In questo modo, però, il voucher acquisterà maggior valore economico e pratico, e, come sottolineato da Valentina Pellegrini, è indispensabile ridefinire i termini del tasso di sconto applicati ai clienti con una fornitura di buoni pasto attiva.
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