Una crescita impetuosa quella di GSA: a sottolinearlo è Vito Gamberale, da poche settimane alla presidenza della società, in un’intervista rilasciata al quotidiano “Il Messaggero Veneto”. Dopo aver guidato con ITER Capital Partners l’operazione che ha visto i Fondi di investimento Eurizon Iter ed Eurizon Iter Eltif acquisire il 67,44% di GSA, il manager, a margine del CdA, è partito dai numeri per fare un bilancio dello stato di salute della società, guidata anche dall’AD Antonio Musacchio e dal Vicepresidente Alessandro Pedone. Negli ultimi cinque anni il fatturato di GSA ha conosciuto una crescita esponenziale, passando dai 69 milioni di euro del 2017 ai quasi 165 milioni di quest’anno. Stesso trend per l’Ebitda, balzato da 11,4 a 35,5 milioni. Come sottolineato da Vito Gamberale, “in Italia ci sono poche aziende che sono state capaci di crescere così, con un tasso di oltre il 20% l’anno”. Una cosa straordinaria, se si tiene conto della pandemia, un percorso “impetuoso che ora dobbiamo consolidare affinché sia sostenibile anche per il futuro”. I progetti che coinvolgeranno GSA saranno legati all’evoluzione delle strutture “sia hard che soft”. Il gruppo leader a livello nazionale nel campo della sicurezza, della salute sul lavoro e della vigilanza antincendio lavorerà anche cogliendo la trasformazione digitale, quella energetica ed ecologica, in linea con il Pnrr. “Questo sforzo”, ha continuato nell’intervista Vito Gamberale, “sarà alla base del piano strategico che porterà ad estendere l’attività al di fuori dei settori sviluppati fin qui”. GSA guarderà anche alle gallerie stradali e ferroviarie, alle stazioni ferroviarie, alle piattaforme portuali e aeroportuali. Si punta a crescere, inoltre, a livello internazionale: “Oggi all’estero facciamo il 7-8%, ma ci sono grandi spazi”. Si può esportare il modello GSA laddove non esiste, nell’area mediterranea (dalla Spagna ai Balcani). Vito Gamberale si è poi soffermato sul tema delle acquisizioni, la più recente relativa alla Opi di San Benedetto del Tronto, “una realtà piccola che però insieme a Friuli Estintori va a costituire una nuova linea di business per l’azienda”. Sono previste, in futuro, su questo fronte “operazioni più ambiziose, più grandi, con maggior contenuto in termini di valore aggiunto, di ingegneria, di tecnologia. Il piano strategico prevederà anche questo”. Tutte attività nel solco di una conferma del mantenimento del forte legame con il Friuli, un aspetto che, secondo Vito Gamberale, “non cambierà”, insieme all’attenzione verso i giovani e alla capacità di sostenere lo sport, “i valori che hanno guidato fin qui questa società”.
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