Se è vero che non si può ancora parlare della pandemia come qualcosa di appartenente al passato, si può senz’altro affermare che, dopo il repentino arresto economico che ha coinvolto tutti i settori nella prima fase di diffusione del Coronavirus, si iniziano a intravedere dei timidi segni di ripresa. Gruppo Riva, specializzato nella realizzazione di prodotti lunghi per l’edilizia, l’automotive, la meccanica e la cantieristica, si è lasciato alle spalle un 2020 non proprio felice in termini di bilancio e ha deciso di concentrarsi sul recupero a cui si è assistito nei primi mesi del 2021. L’operatore siderurgico, che vanta circa 16 stabilimenti produttivi tra Spagna, Germania, Canada e Belgio, oltre ai 5 presenti sul territorio italiano, ha registrato nel 2020 un calo del fatturato e una diminuzione della produzione. Generalmente, gran parte del fatturato di Gruppo Riva proviene dalle controllate europee (circa l’89%) e solo in piccola parte dalle società italiane (circa l’11%), mentre sono trascurabili i guadagni realizzati al di fuori dell’area europea. Sebbene nel 2020 il Gruppo fondato da Emilio Riva non ha potuto vedere gli stessi risultati raggiunti l’anno precedente, Gruppo Riva ha la lungimiranza di continuare a investire nell’esercizio in vista di una ripresa. Mettendo sul tavolo degli investimenti una cifra di 88 milioni di euro, “il gruppo si è posto nelle condizioni di essere pronto a cogliere quella ripresa che si sta registrando nei primi mesi di quest’anno, puntando a mantenere nel medio e lungo termine la propria leadership nel segmento di riferimento a livello europeo”. Una scelta che sembra già dare i primi frutti. Nel primo trimestre del 2021, in parallelo con un ritorno della domanda e la ripresa dei prezzi sul mercato, il Gruppo ha visto incrementare la produzione del 18%, passando da 1.407 milioni di tonnellate di acciaio prodotto nei primi mesi del 2020 a 1.666 milioni di tonnellate di quest’anno. Rispetto al precedente esercizio, il fatturato è aumentato del 21% con una quota che sale a 881 milioni. Con queste prospettive, l’azienda dovrebbe continuare a veder crescere i numeri anche nel prossimo futuro. Pure i vertici dell’azienda sono ottimisti, hanno infatti affermato che “in assenza di eventuali e ulteriori interventi governativi limitativi delle attività produttive è ragionevole presumere per il Gruppo Rfe un risultato in deciso miglioramento rispetto all’esercizio appena concluso”.