L’intervento a Potenza della Dott.ssa Laura Mongiello, Responsabile Operativo Ospedale San Carlo di Serenissima Ristorazione e Presidente dell’Ordine dei Tecnologi Alimentari di Basilicata e Calabria, delinea le politiche in tema di sicurezza alimentare, solidarietà e sostenibilità

Il 16 Ottobre si è festeggiata la giornata mondiale dell’alimentazione, celebrata per ricordare la fondazione della FAO, avvenuta in questo giorno del 1945. Per commemorare una data così importante, Serenissima Ristorazione ha sostenuto il progetto e l’incontro organizzato dall’ordine dei Tecnologi alimentari della Basilicata con l’obiettivo di combattere l’insicurezza alimentare. A Potenza, infatti, si è stabilito di fare network tra diverse realtà quali, ad esempio, l’Ordine dei Tecnologi alimentari, i Magazzini Sociali e la Caritas. Il Gruppo guidato da Mario Putin e attivo a livello locale con i servizi di ristorazione collettiva ha in questo modo dimostrato nuovamente il proprio impegno a difesa di valori quali la sicurezza alimentare, la salute, il sostegno alla collettività e l’attenzione nei confronti dell’ambiente. Il Direttore dell’Area Sud Italia, Maurizio Palumbo, ha così commentato l’adesione all’iniziativa da parte di Serenissima Ristorazione: “La nostra azienda è impegnata nel perseguire gli obiettivi di una Ristorazione sana e sostenibile. Contrastiamo lo spreco alimentare, effettuando, nelle nostre mense, il recupero delle eccedenze, garantendo qualità e sicurezza alimentare. Scegliamo, nel rispetto dei capitolati, prodotti del Territorio per ridurre gli impatti ambientali, garantendo la somministrazione di piatti che siano l’espressione della cultura del luogo in cui operiamo, sostenendo così anche le economie locali. Investiamo in innovazione tecnologica per rendere efficienti i nostri cicli produttivi, migliorando la salute del pianeta a vantaggio della salute collettiva. Crediamo nella solidarietà e per questo abbiamo deciso di partecipare a questo evento che accende i riflettori su un tema che deve essere l’obiettivo di tutti: la sicurezza alimentare. Auspichiamo che la nostra partecipazione sia solo l’inizio di una collaborazione con le associazioni di volontariato lucane che quotidianamente lavorano tutelando le numerose fragilità”. A margine dell’evento è intervenuta anche la Dott.ssa Laura Mongiello, Responsabile Operativo dell’Ospedale San Carlo per Serenissima Ristorazione e Presidente dell’Ordine dei Tecnologi Alimentari di Basilicata e Calabria. Nel suo discorso ha sottolineato la grande importanza rivestita dalla ristorazione collettiva, particolarmente in questo periodo storico, affermando che “la Ristorazione collettiva, insieme agli altri attori del sistema alimentare, gioca un ruolo fondamentale nel riscrivere la storia del cibo, anche nell’ottica della sostenibilità. I sistemi agro-alimentari devono trasformarsi per essere più adatti al momento che stiamo vivendo, un momento in cui la Pandemia non ha fatto che aggravare una situazione già difficile, aumentando il numero delle persone vulnerabili. La FAO afferma che nel 2020 sono 118 milioni in più le persone che non hanno avuto accesso a cibo sufficiente ai propri bisogni”. La Dott.ssa Mongiello ha poi spostato il focus della riflessione sulla centralità assunta, sempre nel contesto del Covid-19, dalla ristorazione scolastica, asserendo che “la mensa scolastica significa ancor di più sostegno alle famiglie. La chiusura delle scuole ha significato la cancellazione dei pasti scolastici, spesso unica possibilità di nutrirsi in modo adeguato, per le famiglie vulnerabili. Per milioni di bambini in tutto il mondo, quello a scuola è l’unico pasto che ricevono giornalmente. I pasti a scuola sono particolarmente importanti per le bambine. In molti paesi poveri, la promessa di un pasto può bastare a fare in modo che genitori in difficoltà mandino le figlie a scuola, evitando così loro pesanti lavori domestici o matrimoni precoci”. A chiusura del suo intervento, la Dott.ssa Mongiello ha poi indicato quelle che sono, a suo parere, le azioni che la Ristorazione Istituzionale deve adottare per concorrere al cambiamento, ovvero: “Attestarsi come modello educativo, adottando menu che siano rispettosi della Dieta Mediterranea, da cui ci siamo discostati; una dieta sostenibile che promuove convivialità, consumo di alimenti locali, tutela della biodiversità che è in netto declino e rispetto della stagionalità e garantire a tutti un pasto sano e sufficiente”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

quindici − dieci =