In un suo recente articolo pubblicato sul quotidiano “La Discussione”, Anna La Rosa riflette sulla crisi demografica che da anni interessa il nostro Paese e che va man mano acuendosi. Il trend negativo che vede una continua diminuzione delle nascite accompagnata da un aumento dei decessi, e che ha come risultato un calo della popolazione residente, è iniziato nel 2015 ed è andato peggiorando di anno in anno. Nel 2020 si è registrato infatti un nuovo minimo storico dall’Unità d’Italia, con sole 404.000 nascite, ovvero il 30% in meno rispetto a dieci anni fa. Secondo Anna La Rosa, le cause di tale fenomeno sono molteplici e per lo più riconducibili a una mancanza di sicurezze che spinge le giovani coppie a posticipare l’arrivo di un figlio. Per iniziare a creare una famiglia bisogna prima di tutto avere una base solida da cui partire: un lavoro stabile che assicuri ai neogenitori la possibilità di poter affrontare le tante spese legate appunto all’ arrivo di un bambino, e una casa dove poterlo crescere. La difficoltà riscontrata da migliaia di giovani nel raggiungere una stabilità economica può quindi essere considerata la prima causa diretta. L’arretratezza dell’Italia in quanto a sistema di welfare e servizi per l’infanzia costituisce un’ulteriore aggravante. Rispetto ad altri Paesi, come ad esempio Francia e Regno Unito, il Belpaese investe davvero poco per le famiglie. C’è da considerare inoltre, come sottolinea anche Papa Francesco, l’aspetto morale che influisce sulla decisione delle donne di avere o meno figli. Il Papa ricorda infatti che le donne “sul lavoro vengono scoraggiate ad avere figli” e a volte addirittura costrette “a nascondere la pancia”. Il Pontefice ammonisce lo status quo delle cose, affermando che “la società deve vergognarsi, perché una società che non accoglie la vita smette di vivere. I figli sono la speranza che fa rinascere un popolo!”.
Anna La Rosa riporta anche l’intervento del Premier Draghi agli Stati Generali della Natalità organizzati dal Forum delle associazioni famigliari, il quale si è espresso sull’argomento dicendo che “già prima della crisi sanitaria, l’Italia soffriva di un preoccupante e perdurante declino di Natalità. Nell’anno della pandemia si è ulteriormente accentuato”. Il Capo del Governo ritiene la questione di fondamentale importanza per il futuro del Paese, al pari della crisi climatica e del problema delle diseguaglianze. Di fatto ha annunciato che nel PNRR sono previsti circa 20 miliardi per finanziare misure a sostegno del welfare, che serviranno quindi ad aiutare donne, giovani e famiglie. Tra le misure più rilevanti c’è senz’altro quella riguardante l’assegno unico per ciascun figlio.
Se Papa Bergoglio usa un’analogia basata sul passato per descrivere la situazione, “l’Europa sta diventando il vecchio Continente, non più per la sua gloriosa storia, ma per la sua età avanzata”, Draghi si riferisce senza mezzi termini alla minaccia di un futuro cancellato: “Un’Italia senza figli è un’Italia che non crede e non progetta. È un’Italia destinata lentamente a invecchiare e scomparire”.
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https://ladiscussione.com/89837/attualita/unitalia-senza-figli-non-ha-futuro-demografia-e-priorita/