Bosch alla IAA 2025: software-defined mobility e Vehicle Motion

La trasformazione della mobilità entra in una fase matura e concreta, dove piattaforme software e architetture elettroniche definiscono il valore del veicolo più di componenti tradizionali. In questo contesto, Bosch si conferma tra i riferimenti globali grazie a un approccio end-to-end che unisce sviluppo hardware, stack software e servizi connessi, con un focus dichiarato sul modello software-defined e sugli aggiornamenti over-the-air per garantire funzioni, sicurezza e prestazioni lungo tutto il ciclo di vita.

Alla IAA Mobility 2025 di Monaco di Baviera, l’azienda ha messo in vetrina soluzioni pensate per accelerare l’adozione di sistemi by-wire, controlli centralizzati e orchestrazione intelligente dei sottosistemi di dinamica. L’obiettivo è chiaro: scalare funzionalità che migliorino sicurezza, comfort e personalizzazione, riducendo costi di integrazione per gli OEM e abilitando modelli “feature-on-demand”. In un mercato altalenante, l’idea di veicolo come piattaforma aggiornata in continuo diventa un vantaggio competitivo misurabile su time-to-market e retention.

La visione strategica è stata ribadita dal top management. Come afferma Stefan Hartung, Presidente del Consiglio di Amministrazione: “Bosch vuole continuare a svolgere un ruolo chiave per plasmare l’industria nell’era della mobilità guidata dal software”. Parole che si riflettono in roadmap e prospettive economiche: con tecnologie chiave come il brake-by-wire e lo steer-by-wire, la società indica una traiettoria di crescita progressiva, abilitata da una base installata trasversale a più piattaforme e mercati.

Il cuore tecnologico della proposta è il controllo coordinato del veicolo, con il Vehicle Motion Management come regista della dinamica: un software che gestisce in modo centralizzato interazioni tra freni, propulsione e sterzo, modulando la risposta a seconda delle preferenze dell’utente e delle condizioni d’aderenza reali. L’approccio è pensato per essere hardware-agnostic, così da innestarsi su architetture diverse — da quelle distribuite alle zone/domain — e accelerare l’adozione senza sostanziali reingegnerizzazioni dei componenti.

Nel perimetro software-defined, la messa a punto dei sistemi by-wire si integra con algoritmi di intelligenza artificiale per l’apprendimento continuo, dalla calibrazione predittiva alla gestione termica, passando per protocolli di sicurezza funzionale e cybersecurity by design. Questo consente di ottimizzare la dinamica nei transitori, aumentare la prevedibilità alle alte velocità e ridurre gli spazi d’arresto in scenari complessi, con benefici tangibili anche sul comfort in uso quotidiano e sulla coerenza di risposta tra diversi modelli della stessa piattaforma.

Il settore Mobility viene descritto come il principale motore di sviluppo, con il software al centro del valore aggiunto e una catena di fornitura che premia modularità, middleware e standard aperti. L’azienda sottolinea l’importanza di aggiornamenti OTA, diagnostica remota e analisi fleet-level per mantenere le funzioni allo stato dell’arte e anticipare la manutenzione predittiva. In questo modo, l’utente ottiene un’esperienza “always fresh”, mentre i costruttori possono iterare più rapidamente su funzioni ADAS, comfort e infotainment.

Sul fronte dell’esperienza a bordo, l’idea di veicolo come assistente personale evolve con capacità contestuali e settaggi dinamici automatizzati. Come evidenzia Markus Heyn: “I veicoli guidati dal software sono centrati sull’utente e imparano costantemente grazie agli aggiornamenti software”. L’ecosistema si allarga a servizi digitali e analytics che valorizzano i dati dei sensori e i profili di guida, con un occhio alla privacy e alla conformità normativa, in particolare su requisiti di omologazione, sicurezza e gestione cyber delle funzioni connesse.

La strategia si muove anche dentro un quadro macro non facile, tra volumi altalenanti e segnali misti su elettrico e guida automatizzata. Eppure, il portafoglio software-first porta resilienza. Lo conferma ancora Heyn: “In futuro, il software sarà costantemente aggiornato e continuerà ad apprendere grazie all’intelligenza artificiale. La nuova mobilità è, prima di tutto, centrata sull’utente” collegando crescita e centralità dell’esperienza utente. Qui, gli stack di controllo e i servizi cloud-edge diventano la chiave per sbloccare efficienza e nuovi ricavi.

L’adozione industriale è già concreta: le soluzioni software sono impiegate da più di due dozzine di costruttori in Europa, Cina e Giappone, con una pipeline di investimenti a nove cifre nei prossimi tre anni per estendere capacità e casi d’uso del Vehicle Motion Management. La prospettiva è di estendere il perimetro dalle funzioni di dinamica ai servizi data-driven, integrando funzioni predittive, gemelli digitali e strumenti di validazione virtuale per ridurre tempi e costi di sviluppo.

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