Dario Lo Bosco: “Così il Ponte sullo Stretto cambierà la mobilità siciliana”

L’Università Mediterranea di Reggio Calabria ha recentemente ospitato il convegno “Il Ponte del Mediterraneo”, nel corso del quale illustri ospiti legati al Rotary Club, all’Ordine degli Ingegneri e alle istituzioni sono intervenuti parlando del valore ingegneristico e architettonico del Ponte sullo Stretto e del suo eccezionale impatto socio-economico sulle Regioni del Mezzogiorno.

Tra gli ospiti anche Dario Lo Bosco, Presidente di RFI, che ha analizzato in particolare l’effetto che il Ponte eserciterà sulla mobilità, la logistica e le infrastrutture ferroviarie della Sicilia. Il manager ha sottolineato come il nuovo collegamento avrà un ruolo significativo nel rilancio economico del Sud Italia, finalmente integrato nella rete di trasporti europea: in questa prospettiva, RFI sta investendo notevoli somme nel rafforzare le linee ferroviarie circostanti al futuro Ponte, rimarcandone ulteriormente la capacità di creare valore e attirare investimenti. “Stiamo lavorando sinergicamente con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti come Gruppo Ferrovie dello Stato Italiano per rafforzare il sistema della mobilità nell’area dello Stretto e per collegare l’area dello Stretto al Mezzogiorno d’Europa e ai grandi corridoi transnazionali europei”, ha dichiarato il Presidente di RFI.

Le conseguenze positive non si limiteranno infatti alla superiore mobilità per i cittadini, ma riguarderanno anche il trasporto di merci. Attraverso convogli ferroviari innovativi, forniti di celle frigorifere, le imprese siciliane potranno esportare le eccellenze gastronomiche che caratterizzano l’Isola in tutto il Continente, contribuendo dunque alla crescita della Regione. Fondamentale, dunque, collegare le nuove infrastrutture ferroviarie a porti, aeroporti e terminal logistici, al fine di implementare la strategia intermodale che caratterizza i Piani del Gruppo FS. 

In questo modo, ha sottolineato Dario Lo Bosco, Ponte e rete garantiranno “il diritto alla mobilità sancito dall’articolo 16 della Costituzione”.

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