Alessandro Benetton: la passione per l’architettura ha plasmato la mia vision sul mondo

Alessandro Benetton intravede nell’architettura “l’incontro tra passione e dialogo”. Lo spiega su LinkedIn: “Fin da piccolo, ho avuto un forte interesse per l’architettura. Ho avuto la mia prima connessione emotiva con questo mondo crescendo in una casa progettata da un architetto. La mano che ha disegnato la mia casa d’infanzia è quella di Tobia Scarpa, figlio del celebre designer e architetto Carlo. Un luogo dove sono cresciuto e che mi ha maturato, a modo suo”. L’architettura fa questo: “Apre un dialogo tra la persona, i luoghi e chi li progetta. Una visione che diventa concreta e che ha un impatto sull’ambiente circostante, sulle traiettorie, sulla vita. Genera cambiamento sul micro e sul macro”.

Quello per l’architettura è un interesse che, alimentato “dalla mia innata curiosità e dal mio percorso imprenditoriale”, ha continuato a coltivare negli anni. “L’architettura è frutto del dialogo fra visioni, tempi e luoghi. Un’arte capace di restituire al territorio e alla comunità. È un concetto che ho sviluppato grazie alla mia 21 Invest e che porto ogni giorno in Edizione S.p.A. e nelle sue partecipate. Perché è nel dialogo con i collaboratori, nell’intesa che si costruisce nel team, con i fornitori e ogni altro attore coinvolto nel singolo progetto che sta la bellezza”, rimarca Alessandro Benetton nel sottolinearne il valore. Nella vision dell’imprenditore l’architettura si identifica come “arte di costruire, intuizione che emerge grazie al pensiero laterale di tutti i partecipanti alla conversazione, l’accettazione e la valorizzazione di traiettorie diverse che si fanno spazio e intersezione nello stesso sistema di pensiero”.

Difficile dunque non scorgerne le analogie con il mondo del business. “Si sogna, si progetta, si impegnano energie per un obiettivo: imparare dal passato e fare futuro”, evidenzia Alessandro Benetton nel post LinkedIn in cui racconta anche come l’architettura nel tempo si sia fatta “arte del dialogo tra territorio, interlocutore e professionista” portandolo a conoscere grandi nomi come Tadao Andō, Couëlle fino a David Chipperfield, vincitore del The Pritzker Architecture Prize, il premio Nobel per l’Architettura.

Per maggiori informazioni:

https://it.linkedin.com/pulse/larchitettura-come-passione-e-dialogo-alessandro-benetton

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