Nei prossimi dieci anni Terna investirà 21 miliardi di euro che contribuiranno a conseguire gli obiettivi europei del pacchetto “Fit-for-55”, ad agevolare l’integrazione delle fonti rinnovabili, a sviluppare le interconnessioni con l’estero, ad aumentare il grado di sicurezza e resilienza del sistema elettrico e a digitalizzare la rete.
Lo hanno annunciato l’AD e DG Stefano Donnarumma e la Presidente Valentina Bosetti nel corso della presentazione del piano di sviluppo 2023 di Terna, tenutasi lo scorso 15 marzo. Tra i presenti anche il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto Fratin, e il Presidente dell’Autorità per l’energia, le reti e l’ambiente Stefano Besseghini. Gli investimenti previsti nel piano serviranno ad accelerare la transizione green e a favorire la decarbonizzazione.
Novità assoluta sarà la rete Hypergrid, la quale sfrutterà le tecnologie della trasmissione dell’energia in corrente continua per raggiungere gli obiettivi della transizione e della sicurezza energetica. In tutto saranno cinque le nuove dorsali elettriche con le quali Terna integrerà la capacità rinnovabile nell’infrastruttura della penisola. L’opera prevede l’ammodernamento di elettrodotti già esistenti sulla dorsale Tirrenica e quella Adriatica, e verso le isole, con nuovi collegamenti sottomarini a 500 kilovolt. Hypergrid permetterà quindi di raddoppiare la capacità di scambio tra zone di mercato, passando dai 16 gigawatt di adesso agli oltre 30 gigawatt.
L’AD e DG Stefano Donnarumma ha sottolineato che “gli investimenti inseriti nel Piano di Sviluppo 2023 sono i più alti mai previsti da Terna e consentiranno di abilitare in maniera determinante la transizione energetica e il conseguimento degli obiettivi che l’Europa e l’Italia si sono dati”. Ha poi aggiunto: “Le fonti rinnovabili rappresentano il nostro petrolio: abilitarne la diffusione e l’integrazione fa parte della nostra missione di registi del sistema elettrico e sarà determinante per la sicurezza energetica del nostro Paese”.
Con questo pacchetto di iniziative, il gestore della rete elettrica nazionale contribuirà dunque a raggiungere gli obiettivi previsti dal “Fit-for-55”, il quale prevede una riduzione del 55% delle emissioni di CO2 al 2030 in confronto ai livelli del 1990. L’energia rinnovabile in Italia dovrà quindi coprire almeno il 65% dei consumi finali entro il 2030, il 10% in più rispetto ai valori precedentemente indicati dal Piano nazionale integrato per l’energia e il Clima (Pniec).
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